ChiSiamo |
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LA MISSIONE |
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Quando sosteniamo che dal 1960 ad oggi la presenza dei brokers si è andata lentamente e sistematicamente affermando, diciamo una mezza verità o, secondo i punti di vista, una mezza bugia. Per dirla tutta e scorrendo i fatti, che sono poi quelli che contano, emerge quanto segue.
- 1960, |
arrivano in Italia i primi brokers che, anche occupandosi esclusivamente delle aziende multinazionali, contribuiscono ad attivare quel processo di cambiamento i cui benefici oggi sono sotto gli occhi di tutti coloro i quali ne hanno fatto un’esperienza diretta; |
- 1980, |
anche le piccole e medie aziende cominciano ad interessarsi ai servizi del broker, grazie alla inventiva dei neonati brokers italiani, che s’inventano i mandati di gestione assicurativa onerosi; |
- 1984, |
istituzione dell’Albo dei mediatori d’assicurazione e riassicurazione, regolamentato dalla legge N° 792/84, cui possono accedere solo coloro che hanno maturato una significativa esperienza nel settore; |
- 1997, |
i brokers hanno ormai consolidato la loro presenza nel mercato gestendo complessivamente il 12.50% del montepremi italiano; questa percentuale è praticamente stazionaria dal 1988 e l’unico elemento di novità, tutto ancora da verificare, é costituito dal recente interesse che la Pubblica Amministrazione ha mostrato nei confronti della categoria; |
- 2005, |
con il decreto legge. N° 209/2005, riguardante il riordino della materia assicurativa contemplata nel nuovo Codice delle Assicurazioni, seguito dall’emanazione del Regolamento ISVAP N° 5/2006, viene disciplinato l’accesso all’attività di intermediazione e la creazione di un registro unico degli intermediari (RUI) i quali possono operare a vario titolo in tutti gli Stati membri dell’ Unione Europea. |
Dall’esame di questa
sintetica cronistoria si intuiscono gli elementi che ci consentono di elaborare
delle risposte ai nostri quesiti rimasti ancora irrisolti:
1- perché il broker resta ancora poco conosciuto?
2- cosa deve fare per farsi meglio conoscere?
Per quanto riguarda la domanda 1, la spiegazione é da ricercare nella scarsa propensione dei brokers italiani ad organizzarsi per lo sviluppo e la gestione di quei clienti che ancora richiedono di essere sensibilizzati ai loro servizi; impegnati come sono a crescere quasi esclusivamente a mezzo di acquisizioni e fusioni di e con altre società di brokeraggio, si direbbe che hanno altro da fare.
Mentre la risposta della
nostra Società alla domanda 2 é insita nella definizione stessa della missione
che si é data e che ha sempre perseguito sin dal 1977, ovvero:
proporsi come preciso punto di riferimento per tutte quelle persone e piccole
aziende, che costituiscono la parte più vitale del mercato e che sentono il
bisogno di essere seguiti da un consulente assicurativo, facendole beneficiare
dei servizi che a tutt’oggi sono riservati a pochi.
Ciò soprattutto alla luce di una chiara e solida visione degli obiettivi aziendali, che vedono nella qualità del servizio -e non nella dimensione da raggiungere a tutti i costi- il mezzo per garantirsi una riconoscibilità ed una crescita costanti nel tempo.
Lo strumento utilizzato dalla nostra Società per proporre i servizi del broker a questo potenziale, grande ed inespresso mercato é sempre stato -e non poteva essere altrimenti, come abbiamo anticipato in fase di presentazione-, "il mandato di gestione assicurativa".